Recensioni Apro gli occhi



Premi:




Premio Winning book 2023 Menzione di Merito per la sezione Detective.

Sono molti gli elementi che garantiscono all'opera un palpabile spessore dal punto di vista narrativo e una spiccata amplificazione di tutte quelle sfaccettature umane che caratterizzano i personaggi, così come i lettori nella loro vita quotidiana.

Uno stile poliedrico e una costruzione equilibrata supportano i protagonisti senza mai tradirne le emozioni, qualsiasi sia la loro origine.

Apro gli occhi è un'opera che muta come il tempo che passa e che si muove assieme ai suoi eroi, coprendo un lungo arco temporale.

Sono periodi difficili quelli su cui l'autore spazia, e lo fa con attenzione, originando un narrato in cui diversi generi trovano il loro giusto impiego: dall'horror al giallo, dal thriller al romanzo denso di introspezione.




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Secondo posto al XVI Premio Letterario Internazionale VOCI CITTÀ DI ROMA.

Sezione D-Narrativa Secondo premio

Dario Vergari in questo romanzo che potrebbe definirsi un thriller di impegno sociale visita i misteri e le vicende oscure del nostro paese e lancia un invito a non nascondersi, ad aprire gli occhi, per provare a intuire le verità che si celano dietro i troppi segreti che perseguitano noi lettori e i protagonisti del testo. Sembra di assistere a un susseguirsi di lampi abbaglianti che illuminano, stordiscono, e rischiano di indurre alla follia. L'autore adotta la tecnica degli episodi concatenati che convergono verso un'unica storia e travolgono in una girandola di emozioni violente, dolorose e dal potere incandescente. Il libro è scritto con raro nerbo narrativo intingendo la penna nel sangue, nella giustizia, nel coraggio.

Comitato di lettura Biblioteca "Luigi Chiarini" della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia

Roma, 27 maggio 2023

Il Presidente di giuria

Maria Rizzi




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https://zebuk.it/2023/06/apro-gli-occhi-dario-vergari/

Apro gli occhi è un romanzo molto intrigante e con una trama e uno stile che catturano subito il lettore. La vicenda si svolge in tre momenti precisi, 1953, 1974, 1992, momenti che, come le tessere di un puzzle troveranno alla fine la giusta collocazione delineando perfettamente retroscena e conseguenze della vicenda.

Dario Vergari scrive un libro potentissimo e ammaliante che tra Brigate Rosse, satanismo, crudeltà e società segrete racconta una storia a metà tra noir e horror dove chi soccombe non è per forza il più debole. Ci sono anche le disillusioni di gioventù nei personaggi di Margherita e Roberto, che negli anni settanta volevano cambiare il mondo o il racconto di una vita modesta ma mai dimentica della forza della fede nella figura di Settimio.

Questo è un libro davvero particolare che darà molto su cui riflettere al lettore perché è uno di quei libri a cui poi si continua a pensare anche dopo averli finiti.
Buona lettura.

https://zebuk.it/2023/06/apro-gli-occhi-dario-vergari/

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https://lesfleursdumal2016.wordpress.com/2023/05/10/apro-gli-occhi-di-dario-vergari-bre-editore-a-cura-di-barbara-anderson/


LES FLEURS DU MAL – BLOG LETTERARIO

“Apro gli occhi” di Dario Vergari, Bre editore. A cura di Barbara Anderson

Eccomi qui di nuovo per parlarvi di un’altra lettura e fatemelo dire: Che Lettura!
Sapete che sono una lettrice entusiasta ma quando mi capitano romanzi di questo livello il mio entusiasmo si enfatizza ancora di più e vorrei dire 100.000 cose e alla fine non me ne esce nemmeno mezza.
Perché un libro che dà tanto, che racconta tanto, vale davvero tantissima attenzione e mi auguro veramente che le mie parole oggi vi diano la spinta per acquistare questo romanzo che merita assolutamente di essere letto.
Un romanzo che raccoglie i cocci rotti dei vasi della vita e di quelli di Pandora e con essi fa un mosaico: politica, violenza, vita, morte, sadismo… un romanzo in bilico tra realtà follia, tra il bianco dell’innocenza, il nero della cattiveria, il grigio dell’incoscienza e il rosso del sangue che si sparge tra le vite delle persone e tra ideologie politiche estremiste.
Una scrittura audace, coraggiosa, assolutamente originale che mi ha aperto gli occhi con un romanzo thriller, horror, politico, sociale, religioso; un romanzo introspettivo che mi ha veramente illuminato, facendomi rivivere un passato che avevo quasi dimenticato.
Siamo in un viaggio spazio temporale tra gli anni 70 e gli anni 90.
I miei coetanei (evitiamo di rivelare l’età perché io non indosso la mia età anagrafica bensì quella mentale, quindi come voi sono ancora una giovincella in erba) ricorderanno sicuramente questo ventennio. Tra queste pagine si articola la storia di esseri umani, semplici ma al contempo complicati, apparentemente senza nulla in comune gli uni con gli altri eppure legati ad un filo sottile di tragedia, di verità; di ideali politici, di vite spezzate, rubate, ingannate, sfruttate.
Facciamo memoria degli anni di Piombo e delle Brigate Rosse (che già a nominarle incutono ricordi di un periodo storico traumatico). Ero una ragazzina che a Roma spesso si trovava ad assistere a sparatorie fuori dai bar, dalle banche, dai ristoranti, durante un periodo in cui l’Italia era in rivolta e a rimetterci la pelle spesso erano i poliziotti, i magistrati e gli innocenti, c’erano le occupazioni delle scuole, i partiti, i compagni e le compagne, c’era la lotta degli eroi del Proletariato.
Le Brigate Rosse sono un’organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra che nacque nel 1970 con lo scopo di propagandare e incentivare la lotta armata rivoluzionaria favorendo e sbandierando le teorie e i principi legati al comunismo. È stato il più potente, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente nell’Europa occidentale.
Le prime azioni rivendicate da questo gruppo terroristico risalgono al 1970, e continuarono con il massimo dell’attività fino al 1980. La fase di cosiddetta “propaganda armata”, con attentati dimostrativi all’interno delle fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, fu seguita da una fase in cui vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo iniziale. Da quel momento la direzione dell’organizzazione passò ai brigatisti nel nuovo Comitato Esecutivo, che potenziarono notevolmente la capacità logistico-militare del gruppo, estendendo l’azione – oltre che nelle città del Nord – anche a Roma e Napoli, moltiplicando gli attacchi sempre più cruenti contro politici, magistrati, industriali e forze dell’ordine.
Momenti culminanti dell’attività del gruppo furono l’agguato di via Fani e il sequestro Moro nella primavera 1978; con il rapimento e l’uccisione dello stesso Moro le Brigate Rosse sembrarono in grado di influire in modo decisivo sull’equilibrio politico italiano e di poter sovvertire l’ordine democratico della Repubblica.
L’organizzazione entrò in crisi nei primi anni ottanta per il suo irreversibile isolamento all’interno della società italiana e venne progressivamente distrutta grazie alla crescente capacità di contrasto da parte delle forze dell’ordine, e anche grazie alla promulgazione di una legge dello Stato italiano che concedeva cospicui sconti di pena ai membri che avessero rivelato l’identità di altri terroristi. Nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti firmarono un documento in cui dichiaravano conclusa l’esperienza delle BR.
E mentre tutto questo accadeva sotto gli occhi innocenti di un paese colpevole, il romanzo ci mostra la vita di Cesare, impiegato in una finanziaria, ormai a pochi mesi dal pensionamento, un uomo solo che ha sempre lavorato. La Pratica 283/92 che poi sarebbe Settimio Dominici, un uomo timido, dall’aria intellettuale, semplice e mite, un sacrestano di una parrocchia, vedovo il quale aveva perso la sua unica figlia. Incontreremo Serena Ventura nella sua relazione un po’ travagliata con Cesare, i segreti ed i misteri che poi vedremo essere delle immense tragedie. Poi Roberto e Margherita, due studenti universitari, lui il classico figlio di papà borghese, lei una ragazza di campagna che vuole diventare insegnante, entrambi vogliono salvare il mondo, garantire un futuro migliore per se stessi e per le generazioni future; due idealisti sognatori pieni di forza, di voglia di fare, di dare e disposti a perdere perfino se stessi per una causa in cui credono davvero e con fermezza.
E con un volo a planare, come se fossimo un enorme Albatros che sorvola i cieli di Milano e di Monza, l’autore ci permetterà di assistere ad un thriller che vi lascerà incollati alle pagine dall’inizio alla fine, sorprendendovi con il modo in cui è riuscito a intrecciare vite semplici con situazioni complesse, criminali e assolutamente devastanti.
Tra un’Italia in fermento, dove i giovani si sparano addosso, le lotte armate, i lacrimogeni, le manifestazioni, il Sistema, le molotov, il contropotere, le auto bruciate, i posti di blocco e i cortei; le vite delle persone semplici diventano complicate, stracciate come pezzi di carta ormai di poco valore.
Il valore di un pezzo di carta, sembra banale eppure, pensate a cosa c’è scritto su quel pezzo di carta, potrebbe essere la lista della spesa, un numero di telefono di una persona con cui usciremo e poi mettiamo su famiglia, può essere un certificato di matrimonio, di battesimo o di morte, può essere una lettera d’amore o una di addio, possono essere codici segreti o scarabocchi fatti da un bambino.
Sulla carta di questo libro ci sono anni di storia importanti ma soprattutto un thriller elaborato ed intelligente in cui voi che sarete gli spettatori dovrete scegliere se guardare la superficie oppure vedere ciò che si sta schiudendo sotto i vostri innocenti occhi.
Quanta vita c’è tra gli eventi storici che ci accadono intorno e che spesso sentiamo come notizie da dimenticate dei telegiornali… eppure ciò che accade influenza la nostra esistenza, il nostro presente ed il futuro di tutti.
Buona lettura e poi se potete passate a raccontarmi cosa ne pensate, ho voglia di parlare con voi di questa incredibile storia.
Un romanzo da leggere più volte e dal grande impatto morale.


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Il romanzo di Dario Vergari, sospeso tra noir e realismo magico, si muove avanti ed indietro in un lunghissimo arco di tempo nel narrare le vicende di persone comuni impegnate a sfuggire all’inevitabile. Sullo sfondo delle nebbie e della sottile pioggia di Milano e Monza, l’autore descrive con estremo dettaglio i personaggi, i delitti e persino gli oggetti, ma eventi soprannaturali e distorsioni temporali, mai spiegati, arricchiscono la narrazione di un alone di mistero. “Apro gli occhi” è una danza macabra che trasmette emozioni primordiali pur usando un linguaggio razionale, ben rappresentando la sensibilità e la complessità dell’autore.
Di Mauro Aufiero, su Amazon

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Libro che consiglio di avere nella propria libreria. Questo romanzo porta in una dimensione intima con i personaggi, perché sembra quasi di vederli e sentirli, in quanto potrebbero essere i nostri vicini di casa, ognuno di loro con una posizione ed un ruolo ben preciso nella storia, ma anche con i loro problemi, le loro debolezze, i loro dispiaceri o i loro ideali tali da poter simpatizzare per loro o anche solo comprenderli. Il mio personaggio preferito è stato Settimio, un uomo semplice, tranquillo, provato dalla vita ma che non si è mai arreso. Un libro da scoprire fino alla fine!
Di Paola Vezzoso, su Amazon.

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Daniele Anghileri
Recensito su Amazon in Italia il 27 giugno 2022 ⭐⭐⭐⭐⭐
“Un testo audace, che osa ad ogni pagina. Un romanzo complesso con una tenuta di ritmo pazzesca. Per capire che intendo, bisogna leggerlo…”

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Recensione di Erika ⭐⭐⭐⭐⭐

Recensito in Amazon Italia il 13 gennaio 2022 ⭐⭐⭐⭐⭐

"Apro gli occhi" racconta una storia a dir poco intrigante lungo un arco temporale di quasi cinquant'anni. Ci troviamo fra Milano e Monza, dove le vicende dei nostri protagonisti si intrecciano le une con le altre con uno sfondo storico conosciuto; attraversiamo infatti il dopoguerra, il
terrorismo e Tangentopoli.
Riassumere tutte le storie riguardanti Cesare, Settimio, Margherita e Roberto sarebbe come buttare un bicchiere d'acqua su un incendio: inutile e inconcludente. Questo perché l'autore è stato in grado di intersecare tra loro gli avvenimenti in un mix di generi complementari: horror, giallo, thriller e romanzo d'introspezione.
L'autore è bravo, infatti, a farci leggere il vissuto dei personaggi inondandoli di una componente ultraterrena, tema significativo nella vita dei protagonisti del romanzo.
La scrittura è originale, ben studiata, chiara e i sentimenti che traspaiono sono caratterizzanti il genere umano: la violenza, la malinconia, la tristezza, la solitudine.
L'autore è stato in grado di coniugarli magistralmente, si è inoltrato nel lato più profondo dell'essere portandoci ad assaporare l'anima di ogni
personaggio.
Un romanzo psicologico ricco di horror e mistero, in grado di catturare il lettore.
L'unica pecca, mi permetto di dire, sono i primi capitoli: scorrono in maniera abbastanza lenta per chi non e abituato a questo tipo di
letture.
Un piccolo capolavoro che sento di consigliare a molti perché è facile immedesimarsi In Cesare, Margherita o Roberto e nei tormenti delle loro vite.


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Apro gli occhi incredibile puzzle

Recensito in Amazon Italia il 15 gennaio 2022 da Emanuele
⭐⭐⭐⭐⭐

Cesare Serafini, Settimio Dominici, Margherita e Roberto, sono i protagonisti principali del romanzo di Dario Vergari. Apparentemente sono tre storie lontane tra loro, storie che nell’arco di 27 anni (1956-1993) come per magia si incastrano, e come in un puzzle di centinaia di pezzetti, tutto si compone in un dramma crudele e inquietante. Inimmaginabile non consigliarne la lettura ed impossibile non restare incollati alla lettura per arrivare al più presto alla conclusione di questa incredibile storia.


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RECENSIONE di Tommaso Landini

COSA SUCCEDE: Le vicende di Cesare, Settimio, Margherita e Roberto si intersecano come tessere di un puzzle, che via via vanno ad unirsi in un'unica trama che le comprende e le unisce. Sullo sfondo ci sono il secondo dopoguerra, il terrorismo nero e rosso degli anni '70, l'Italia sull'orlo dello scoppio di Tangentopoli, a inizio anni '90.

VE LO CONSIGLIO PERCHE': Questo è un romanzo che definirei tarantiniano: come in Pulp Fiction, diverse storie e diversi piani narrativi, ciascuno con diversi protagonisti,si intrecciano fino a diventare un unicum. Di tarantiniano c'è anche una marcata traccia di violenza: se in alcune parti rimane tra le righe, celata ma ben presente, in altre invece viene resa evidente e manifesta.

Non è facile rendere al lettore, con chiarezza e coerenza, un plot di questo tipo: Vergari ci riesce, eccome. Coniugando diversi generi letterari, dall'horror al giallo, dal noir al romanzo storico/d'attualità, l'autore coinvolge il lettore e lo rende partecipe della vicenda narrata dal di dentro. Lo fa a volte esplicitandosi come narratore, guidando lo sguardo di chi legge; altre volte nascondendosi negli occhi e nelle parole dei propri personaggi. Di questi ultimi è abile nel dipingere il vissuto interiore: i pensieri rivoluzionari di Roberto e Margherita, la solitudine e la spiritualità ritrovata di Serafini, la semplicità e la fede di Dominici.

"Apro gli occhi" è un piccolo capolavoro, che vi consiglio di leggere. Il suo giusto coronamento è un finale straniante ma in realtà assolutamente in linea con le pagine che lo precedono: cupo, greve, ma al tempo stesso intriso di spiritualità e (possibile) redenzione.

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