Recensioni PhoeniX
Sinossi
PhoeniX è' un atipico romanzo di fantascienza dalla trama complessa ma ben congegnata, narrato in prima persona e in “diretta” da un futuro non poi molto distante, da Auberon Young, un personaggio profondamente umano in una dimensione, spaziale e temporale, che di umano non ha nulla. Eppure è anche una storia d’amore, di quelle che partendo dal presente attraversano i secoli.
Si narra la storia del ritorno dell’uomo sulla Luna e della sua colonizzazione sullo sfondo di un pianeta Terra devastato dalle guerre atomiche e governato dal Popolo dei Libri, una teocrazia formata dai rappresentanti delle tre religioni monoteiste. Un'ulteriore conferma dei grandi, eterni mali della umanità: brama di potere, ignoranza, e avidità di denaro. Per fortuna esistono singole persone, donne e uomini, che amano, studiano, cercano un avvenire migliore.
La passione per lo spazio, per la scienza, la sete di avventura per esplorare e scoprire nuove possibilità, l’inadeguatezza dell’essere umano davanti alla complessità dell’esistenza e dell’Universo, l’amore che non muore mai: sono questi i temi che percorrono le vite di Shaila e Auberon, due giovani ricercatori newyorkesi che vivono la loro storia d’amore in un mondo che si trasforma in un incubo davanti ai loro occhi. Un romanzo che, per la meticolosa ricerca scientifica dell’autore, appagherà i sognatori e scalderà i cuori di chi cerca emozionanti storie d’amore.
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recensione ASI, Agenzia Spaziale Italiana, Pubblicato il 14/03/2022 da Giulio Chimienti
PhoeniX, “è ora di risorgere”
Nell’immaginario collettivo e nella tradizione folkloristica dei popoli, la fenice è il simbolo universale della rinascita dopo la morte. Creatura mitologica avvolta dalle fiamme che, terminato il suo ciclo di vita, arde un’ultima volta per poi risorgere dalle proprie ceneri. Allegoria della resurrezione del corpo e dell’anima, o semplicemente un monito a resistere dinnanzi alle avversità che ci attendono durante il corso della vita.
Il romanzo di Dario Vergari narra l’incredibile e accidentata storia di Auberon Young, un ricercatore newyorkese che nemmeno per un istante esita a rinunciare al proprio sogno: la Luna.
La narrazione di sviluppa lungo una linea temporale in cui si intrecciano passato, presente e futuro. L’utilizzo della prima persona rende i lettori spettatori e, al tempo stesso, protagonisti di una società distopica e teocratica sorta dall’orrore di una guerra di proporzioni globali.
Avvincente e romantico, in ogni capitolo si conciliano sapientemente sentimenti ed emozioni diametralmente opposti: amore e odio, paure e speranza, libertà e oppressione.
L’autore, esordendo con il nefasto 11 settembre 2001 (evento che all’inizio del nuovo millennio ha profondamente scosso le sicurezze di una nazione e dell’intero Occidente) costruisce una tremenda evoluzione del nostro mondo.
Non è un caso se l’11 settembre coincide con la nascita di Auberon Young. Alla morte si contrappone la nascita. Dalle ceneri di New York si assiste alla resurrezione dell’Uomo che non cede al dolore e che non rinuncia al sogno di un avvenire migliore.
La storia di Auberon Young è la storia di un’umanità che prosegue in costante bilico tra eros e thanatos, tra vita e morte, fino all’inevitabile.
PhoeniX non è solo una stazione permanente sulla Luna, metaforicamente un trionfo dell’ingegno sulla superstizione; il trionfo dell’uomo su Dio: «Avevamo trovato Dio, eravamo noi».
PhoeniX è il compimento dell’immortalità, ma ciò ha un prezzo.
Può dirsi ancora “uomo” chi rinuncia alla sua mortalità? Può dirsi “vita” la contemplazione eterna di un ricordo, o muovere il passo verso un viaggio senza destinazione?
Dario Vergari ci offre non soltanto un romanzo di fantascienza, bensì una riflessione sull’esistenza e come poterla vivere appieno, senza obbedire alle costrizioni di chi manipola il nostro agire e il nostro pensiero e, soprattutto, senza temere la nostra natura mortale.
https://www.globalscience.it/34228/phoenix-e-ora-di-risorgere/amp/
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premi:
Menzione Speciale del Premio Letterario Internazionale Parole in transito.
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Grazie a: Regione Toscana, La Camerata dei poeti di Firenze, la Presidente e ideatrice del premio Rita Iacomino, il Presidente Onorario Alessandro Quasimodo, figlio di Salvatore Quasimodo.
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"PhoeniX" di Dario Vergari è un romanzo di Fantascienza, pubblicato con Brè Edizioni nel 2019, che esplora temi complessi come la resilienza umana, l'identità, e l'impatto di guerre nucleari e conflitti religiosi.
La storia segue la vita di Auberon Young, nato a New York nel 2001, in un mondo sull'orlo del collasso. Attraverso gli occhi di Auberon, il libro descrive un futuro in cui l'umanità affronta sfide enormi, risultando in una rinascita culturale e spirituale simboleggiata dal "Popolo dei Libri".
Il romanzo è caratterizzato da un intreccio narrativo avvincente, che si snoda attraverso diversi periodi della vita del protagonista e le trasformazioni del mondo circostante. La profondità dei personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia sono notevoli. Vergari riesce a creare un mondo ricco di dettagli e realistico, pur mantenendo elementi fantastici e futuristici.
Un aspetto centrale del libro è la riflessione sul potere delle decisioni politiche e religiose e sul loro impatto sulla società. La narrazione si muove fluidamente tra il passato e il presente, offrendo una prospettiva unica sui temi trattati. La scrittura di Vergari è coinvolgente e riflessiva, invitando il lettore a considerare questioni morali e etiche complesse.
In conclusione, "PhoeniX" è un'opera che sfida il lettore, offrendo una visione provocatoria e intensa di un futuro possibile. Il libro è un viaggio emozionante nella psiche umana e nella resilienza di fronte alle avversità, rendendolo una lettura imperdibile per gli appassionati del genere distopico.
https://www.teloracconto.blog/post/phoenix-dario-vergari
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Dal blog Les fleurs du mal
Dario Vergari non smette mai di sorprendermi con i suoi romanzi che mi regalano sempre qualcosa di forte, di diverso e sempre con dei grandissimi spunti di riflessione, molto intensi, profondi che tendono a mettere in discussione perfino la mia integrità morale e sociale.
Questo romanzo è una lettura molto particolare, una trama complessa ma allo stesso tempo coinvolgente e affascinante. Dario riesce a farci sentire parte di quello che si definisce entanglement quantistico, quel fenomeno per cui un gruppo di particelle viene generato, interagisce e condivide la prossimità spaziale in un modo tale che lo stato quantistico di ogni particella (in questo caso il lettore) non può essere descritto indipendentemente dallo stato delle altre anche quando queste particelle sono separate da una grande distanza.
No, non sto vaneggiando o forse sì, fatto sta che chi legge questo romanzo diventa parte integrante di un cosmo, di una galassia fatta di particelle probabilmente a base di carbonio, che pur non conoscendosi, pur non essendo parte dello stesso schema celeste, si ritrovano a far parte di un progetto di lettura.
PhoeniX è una storia che ci dimostra come siamo di fatto tutti figli delle stelle, come il nostro rapporto con il pianeta su cui viviamo ma anche il cosmo su cui fluttuiamo siano così fortemente parte integrante di ognuno di noi.
La scienza ci ha spiegato come è fatto l’Universo, da cosa è composto e ci ha anche spiegato come ci siano una moltitudine di Universi paralleli, eppure nessuno ci ha saputo spiegare il perché questo esista.
Come asserito dalla famosissima astrofisica e divulgatrice scientifica Margherita Hack il cervello umano è molto più complicato e misterioso di quegli agglomerati di gas che sono le stelle e le galassie. Se l’Universo sia stato un processo naturale o sia stato creato da Dio nessuno può dirlo, resta però la meraviglia.
E voi direte cosa c’entra Dio con questo romanzo? Oh, c’entra eccome perché le domande che vi porrete leggendo e scoprendo la fantastica e sconvolgente storia del Dr. Auberon Young e di sua moglie; la sua stella di riferimento, la sua luce, la sua essenza e il suo tutto vi faranno mettere in discussione perfino il vostro rapporto con la fede.
Siamo tutti liberi di credere in ciò che vogliamo, siamo tutti liberi di raggiungere la nostra personale presa di coscienza ma non possiamo fingere di non vedere ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi a una velocità talmente supersonica che riesce perfino a sfuggirci.
Eh sì perché noi che viviamo questa realtà tridimensionale in cui il nostro corpo rimane prigioniero impedendo alla coscienza di cogliere la trama della realtà nella sua interezza che cosa siamo se non pulviscolo, piccoli nuclei emersi da universi di probabilità?
Quanto è immenso il cielo e quanto è profondo l’animo umano?
Dario ci porta nella bellezza della matematica, della biologia, ci mostra come una giovane coppia piena di sogni, di amore e di aspettative per il futuro si trovi improvvisamente a essere responsabile di uno di quegli ingranaggi del cambiamento che stanno per rovesciare il nostro mondo.
Dopo la scoperta della bomba atomica cosa ci può essere di più terribile?
Probabilmente quella dell’immortalità.
Siamo davvero artefici del nostro destino o è tutto già scritto e prestabilito?
Con uno stile graffiante e diretto Dario ci porta nel cuore della distopia, ci mostra il mondo sotto una visione futuristica e fantascientifica, che sfiora e riesce a toccare a mani nude la nostra realtà, il nostro presente, buttandoci in pasto alla verità che si sta aprendo ai nostri occhi come un frutto spaccato a metà, che però dentro si scopre che è marcio, infestato da vermi che hanno già divorato tutta la sua polpa, così il nostro bellissimo pianeta che piano piano si avvicina allo sfacelo.
Confesso che anch’io spesso mi sono sentita aliena su questo pianeta non conforme a ciò che la società richiede e non condivido il consumismo. La società fondata sull’economia, il potere, la ricchezza, il benessere, tutto quello che ci allontana da ciò che in questa vita davvero conta.
Dario non fa sconti a nessuno, utilizza eventi fantastici ma attuali. Le viso chiamate. L’intelligenza artificiale, la biogenetica. La clonazione. L’identità digitale. Con le nozioni con cui veniamo alimentati crediamo che ogni novità tecnologica sia di fatto per il bene comune quando in realtà è per il bene esclusivo del potere; di un potere che non si ferma davanti a niente e nessuno.
Ci sembra quasi di percepire le trame di H.P. Lovecraft con i suoi grandi antichi che osservano, che guardano, che agiscono, che intervengono brutali senza alcuna pietà, succhi primordiali di ataviche viscere carnose che si insinuano come serpi velenose nel seno materno di ciò che ci nutre, di ciò che ci appartiene, di quell’ecosistema che ci permette di vivere e di esistere.
Arrivano le guerre, le bombe atomiche, arrivano le epidemie, le carestie, il cambiamento climatico, la sovrappopolazione le farine fatte con gli insetti, arriva il momento in cui si starebbe bene altrove, lontano dalla terra che ormai è malata, tossica e sta morendo.
La fuga verso la luna, la terra luminosa che guardiamo trasognanti, alla quale spesso confessiamo i nostri segreti e turbamenti, una terra dove tutto è in bianco e nero e i crateri enormi sembrano spacchi indelebili sulla crosta di una terra ormai morta che forse potremmo ancora colonizzare grazie alla scienza, alla tecnologia, alla biologia, creando la possibilità di vivere su un altro pianeta.
Un pianeta da ripopolare e costruire per poi segnarlo allo stesso destino del nostro bellissimo pianeta azzurro.
Poiché siamo noi il virus, siamo noi il bug del sistema, siamo noi piccole particelle di carbonio e di paura che hanno la capacità di distruggere, di annientare il bello delle cose, il buono della vita. E Dio in tutto questo dove si trova?
In fondo le grandi e sanguinose guerre sono sempre state mosse da ideologie religiose, come dice uno dei personaggi di questo romanzo, se c’è a Dio gli facciamo schifo.
L’ironia di Dario Vergari è un’ironia intelligente e astuta che con sottile eleganza e anche un po’ di sadismo ci mostra come il popolo dei libri riesce perfino a coalizzarsi pur di attuare il totale controllo della popolazione. Manipolati, controllati, però l’informazione che ci arriva attraverso i media ci mostra grazie agli algoritmi solo le cose che ci piacciono, solo le cose che ci interessano, dando a ognuno di noi la realtà a cui piace credere.
Auberon e la sua compagna di vita e di scienza Shaila ci mostrano la fragilità e la forza dell’amore, la sofferenza, la gelosia e anche il perdono. Il mondo cambia e di conseguenza stiamo cambiando anche il modo in cui percepiamo gli altri e noi stessi.
È necessaria l’ esistenza di un Dio? Sono davvero necessarie le religioni per poter aderire a uno stile di vita secondo sani principi e valori, nel rispetto dei diritti umani?
Forse il creatore supremo, colui che ci osserva dall’alto non è altro che l’Universo.
l’Universo non è fatto per noi, noi siamo stati creati in base alle sue regole.
Il crescendo di desolazione e di consapevolezza che si raggiunge seguendo la storia del giovane dr. Auberon dalla sua infanzia a New York, alla sua passione per la matematica, alla sua personale apocalisse; poiché ognuno di noi prima o poi deve affrontare la sua fine, la sua disintegrazione psichica, emotiva e morale. Un dolore che sembra dividerci e annientarci ma un dolore, sul quale poi creiamo le basi per il cambiamento interiore e mentre il mondo cerca di riprendersi dalla devastazione delle guerre nucleari, delle malattie, l’umanità viene avvolta dalla follia e il caos inizia a regnare supremo, ma il caos che ci sembra disordine e confusione ci appare tale solo perché siamo troppo presi dal flusso degli avvenimenti e solo quando riusciamo a superarli, a comprenderne i nessi e le sincronicità, che ci si rivela il percorso finale, ciò che conta davvero. Il caos trova l’ordine solo nel momento in cui lo si attraversa.
Inoltrandoci nella lettura le trame horror e brutali si faranno intense, forti, oscure. Cadrete in un abisso che vi proietta al di là dell’attrazione terrestre e tutto all’improvviso smette di correre, tutto resterà sospeso. Sembra tutto così irreale eppure basta aprire gli occhi, fermarci un attimo e guardare quello che inevitabilmente ci sta accadendo.
Che rumore fa il silenzio?
Quanto è grande il peso del peccato?
Ci possiamo considerare ancora umani se di fatto siamo a-mortali?
Il ciclo della vita prevede il principio e la fine, ciò che c’è nel mezzo tra lo spazio e il tempo è la nostra esistenza fatta di cose semplici e di valori importanti e imprescindibili.
Il giorno in cui vedremo un altro noi capiremo che la vita ha perso completamente la sua sacralità.
Fingiamo di non vedere, non capire le nostre responsabilità personali e individuali, eppure basterebbe puntare alle stelle, sentirsi nulla e allo stesso tempo parte del tutto.
Non so voi come vi sentirete dopo questa emozionante e dolorosa lettura, io in questo momento mi sento come una supernova o una stella fenice che rinasce dalle sue stesse fiamme.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (Antoine Laurent Lavoisier), la materia sulla terra è sempre la stessa da miliardi di anni e diventa prima una cosa e poi un’altra, in una serie infinita di continue trasformazioni.
Bellissima, profonda, introspettiva lettura che ci mette in connessione con la pura essenza dell’essere e del divenire.
A cura di Barbara Anderson
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La biblioteca di Mary blog
Leggo perchè leggere mi porta via, via in un mondo dove tutto è possibile.
Recensione
Buongiorno lettori, ultimamente sono un po’ sparita e mi dispiace, ma purtroppo lavoro e casa mi hanno tenuta parecchio occupata. Ora eccomi qui, a parlarvi di una nuova travolgente storia “Phoenix” di Dario Vergari.
Parto subito con il dirvi che lo stile di questo autore è ipnotico, la sua penna incanta, l’inchiostro si trasforma in una catena che ti aggancia a sé e non ti lascia più andare.
L’autore gestisce magistralmente il continuo passaggio tra passato, presente e futuro, lo fa tenendo sempre viva la curiosità e l’interesse del lettore, le pagine sono come tanti portali che si aprono e si chiudono succhiandoti letteralmente al loro interno e facendoti rivivere un’illusione tridimensionale, ma al contempo molto realistica.
Questa storia fa riflettere, ti mette nelle condizioni di farti domande e di chiederti se davvero si può essere artefici del proprio destino o se invece sia già tutto scritto e ben definito. Ti spaventa perché effettivamente molti fatti o azioni narrate non sono poi così estranee al nostro tempo, e qui credetemi è stata dura leggere senza farsi prendere un poco dal timore che alcune situazioni o scenari, potrebbero far parte di un futuro non poi così lontano.
“Un velo di malinconia e la sensazione di non essere mai a casa mi accompagnavano ovunque. Non sono mai riuscito a spiegarmi da dove fosse nata questa sensazione di estraneità, perché mi sentissi fuori dal mondo, non al mio posto.”
L’autore costruisce una vera e propria pista da corsa dove distopia, fantascienza e una buona dose di romance si rincorrono parallele, si ostacolano, azzardano sorpassi pericolosi, ma alla fine solo uno potrà vincere e chi sarà? Lo scoprirete solo leggendo la storia.
“Era un angelo prestato alla terra per spargere luce ovunque con il suo sorriso.”
Ho amato molto le ambientazioni, le ho vissute nella mente in un modo molto intenso e concreto, ho avuto l’illusione di toccare con mano, di sentire gli odori nell’aria, la mancanza di gravità sul mio corpo e ancora, i passi concitati della gente. Ho visto il cielo grigio, ho sentito la paura, il caos, la voglia di rivalsa. Tutto questo è evaporato letteralmente dalle pagine e mi si è infilato fin sottopelle.
“…un giorno dopo l’altro il mio spirito veniva avvelenato dall’anima oscura del mondo che nelle mie vite precedenti ignoravo.”
Una lettura che consiglio, sì agli amanti del genere, ma anche a tutti gli altri perché, se anche tutto ciò che l’autore ha romanzato è stato frutto di fantasia, credo che un forte condizionamento dalla realtà sia stato inevitabile; quindi, se amate le letture che fanno riflettere, questo è il libro che fa per voi.
Alla prossima, Emanuela.
https://labibliotecadimaryblog.blogspot.com/2023/09/recensione-phoenix-di-dario-vergari.html
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Caro iCrewer, oggi ti voglio parlare dell’ultimo romanzo che ho letto: PhoeniX di Dario Vergari, pubblicato lo scorso 6 novembre da Brè Edizioni. È la seconda opera che leggo di questo autore: l’anno scorso ebbi fa le mani REVNION e ne fui affascinata, quindi puoi immaginare con facilità la mia gioia, quando scoprii l’uscita del nuovo lavoro.
A tal proposito, ringrazio sentitamente l’autore, Dario Vergari, che mi ha fatto avere PhoeniX a poche settimane dall’uscita negli store. Le chiedo scusa se ci ho messo così tanto per leggerlo, ma ho voluto gustarmi pagina dopo pagina e prendermi del tempo per riflettere su alcuni passaggi.
PhoeniX non è stata infatti una lettura semplice, per me: è un romanzo distopico e, come tutti i libri del genere, ha al suo interno una notevole critica alla società attuale. A metterla in luce è stato il dottore in astrofisica Auberon Young, il protagonista: tramite i suoi occhi (e la narrazione in prima persona), viene raccontato un futuro fantascientifico non troppo distante da noi. In questa realtà, la Terra è devastata da guerre nucleari ed è governata da teocrazie, ma la ricerca scientifica avanza e si prepara alla colonizzazione della Luna.
Ho trovato lo scenario presentato da Vergari decisamente apocalittico e sconvolgente. Sarà che ho letto il romanzo in un mese denso di notizie poco rassicuranti, ma più di una volta ho dovuto scollare lo sguardo dal libro per riprendere fiato: ho riscontrato infatti molte somiglianze fra PhoeniX e la cronaca e ho davvero temuto che ciò che avevo appena letto si sarebbe presto avverato. La sensazione generale che ho provato è stata quindi quella di essere costantemente sull’orlo di un baratro senza fondo, così come lo è stata la vita di Auberon.
Dario Vergari è un ottimo narratore e ha saputo descrivere bene gli angoli oscuri della vita del suo protagonista e infondere la giusta preoccupazione verso un avvenire possibile. Gli va però dato un altro merito: ha scritto una bellissima storia d’amore. L’esistenza di Auberon va infatti di pari passo con quella di Shaila: una brillante biologa che conosce fin dai tempi della scuola. Nonostante gli alti e i bassi della relazione, essa è imprescindibile dalla trama, perchè è la sua linfa vitale.
Altro motore dell’azione è lo spazio: la Luna e le stelle sono anch’esse una costante e, così come Shaila, sono indivisibili da Auberon. La storia d’amore è quindi doppia: la scienza è presente in ogni pagina e, insieme a Shaila, è ciò che permette al protagonista di crescere e di non soccombere all’orrore dell’apocalisse. Questi due fattori rappresentano un faro di speranza per l’astrofisico, ma lo sono stati anche per me, perchè mi hanno rincuorata nei momenti più bui della narrazione.
Non esiste ombra senza luce e viceversa: posso provare a riassumere così la filosofia di questo complesso romanzo. Per tirare un po’ le somme, PhoeniX è stata dunque una lettura appagante. Come un distopico che si rispetti, mi ha fatto riflettere sul mondo intorno a noi e mi ha messo in guardia rispetto a certi comportamenti che ho riscontrato in questo ultimo mese. È tuttavia anche una dolce storia d’amore, sia nel senso classico del termine sia con la scienza, che illumina l’oscurità di un futuro non troppo distante da noi.
Caro iCrewer, se ami i romanzi distopici e fantascientifici, non resterai deluso da PhoeniX di Dario Vergari.
https://libri.icrewplay.com/recensione-phoenix-di-dario-vergari-bre-edizioni/
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Da edorzar su Amazon:5,0 su 5 stelle. Acquisto verificato
Recensito in Italia il 8 novembre 2020;
complottismo al potere
un domani ben più terrificante di quello descritto in 1984.
Una terra sovrappopolata e povera, dove la lotta per la sopravvivenza non conosce regole, valori, realtà.
Un lungo romanzo inquietante, a volte cattivo, che richiama spesso le atmosfere di Mattatoio 5.
Molto gradito.
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Una bella storia che fa meditare
Di Emanuele
Recensito in Italia il 21 marzo 2020
Ho trascorso i miei primi 15 giorni di forzato divano su ordine perentorio di Covid19, in casa in compagnia di Phoenix. Non sono un amante del genere. Mi accingo alla lettura con quel leggero pensiero che ti fa dire “ leggo il primo capitolo e poi abbandono”.
Niente di tutto questo! Leggo il primo capitolo, sento che devo continuare. La storia di Auberon, man mano mi prende, mi affascina il suo mondo ed il mondo immaginato da Dario Vergari. Non solo fantascienza, ma anche politica, religione, scienza e per rendere tutto ancora più appetibile, anche i sentimenti la storia d’amore tra Auberon e Sheila, l’amicizia, la famiglia. Una bella e piacevole storia, o meglio la chiamerei una splendida favola del futuro. L’apocalisse del nostro Pianeta e la serenità della Luna costituiscono lo scenario di questo bel romanzo. Non l’avrei mai immaginato! L’ho letto fino alla fine!
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un appassionante romanzo di fantascienza
Recensito in Italia il 1 aprile 2020
Di Alessandro Brusatori
PhoeniX è un romanzo di fantascienza distopica che appassiona e si fa leggere tutto d'un fiato.
Rispetto al precedente Revnion (il cui soggetto era forse più originale), qui la scrittura di Vergari dimostra un livello di maturità e padronanza dei mezzi ancora più elevato.
Il romanzo è sapientemente costruito: i personaggi sono pochi e ben caratterizzati, ognuno ha una sua funzione essenziale; mi è piaciuta la scansione del tempo attraverso i compleanni del protagonista.
L'ambientazione negli Stati Uniti è assolutamente credibile.
Ritroviamo situazioni ricorrenti nel genere (la colonizzazione della Luna, un conflitto nucleare, la tendenza dell'umanità ad auto-distruggersi), che Vergari utilizza per tornare sui temi che gli interessano e che aveva già affrontato in Revnion: l'importanza dei rapporti umani, la religione come strumento di manipolazione delle masse, il rischio di causare il male pur agendo con le migliori intenzioni.
Consigliato agli appassionati del genere e non solo: in fondo, come l'autore spesso sottolinea nelle interviste, PhoeniX è soprattutto una storia d'amore.
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Ho finito da un paio di giorni di leggere la tua ultima opera (la seconda cronologicamente, spero ce ne siano tante altre).
Per quello che vale il mio parere, mi è sembrato un libro molto bello, visionario, che affronta tanti temi (la religione, l'immortalità, l'esplorazione spaziale e in particolare la colonizzazione della Luna, la guerra, l'amore, l'amicizia, il "sentirsi diversi", etc.) il tutto in un contrappunto di presente e futuro, vicenda personale e destino dell'uomo, molto ben documentato, scritto benissimo: insomma, un capolavoro. Il problema è che in Italia ci sono meno lettori che scrittori, bisognerebbe tradurlo per avere un decente bacino di potenziali lettori.
Anche questo, secondo me, potrebbe essere il soggetto di un film se non fosse per i contenuti leggermente blasfemi (che sono quelli che mi sono piaciuti di più). Mi ha fatto pensare ad alcune opere di Arthur C. Clark e di Philip K. Dick.
Complimenti ed in bocca al lupo per tutto
Commento del lettore Mauro Aufiero
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