Un'approfondita analisi psicologica di Auberon Young






Il protagonista del romanzo "PhoeniX" di Dario Vergari, è un personaggio complesso e in continua evoluzione, plasmato da eventi traumatici e da una profonda ricerca di significato.

1. Infanzia e Trauma Fondante (9/11 e la Guerra Atomica):

  • Auberon nasce a New York l'11 settembre 2001, una data che "rappresentava una rottura, un passaggio fra due diverse epoche e modi di vivere". Questo colloca la sua nascita in un contesto di premonizione di catastrofe e cambiamento epocale.
  • La sua infanzia è segnata dalla guerra atomica tra Iran e Israele, culminata nella nuclearizzazione di Tel Aviv e due esplosioni in Israele. Questa "apocalisse" personale e globale lo porta a vivere giorni "nell'attesa di essere vaporizzati".
  • La scomparsa del padre, un ingegnere che lavorava per l'esercito e fu richiamato a Schenectady, lo rende orfano, un'esperienza che lo segna profondamente. La sua "realtà non aveva contemplato simili scossoni fino ad allora. Quello fu il mio primo ingresso nell’età adulta".
  • La perdita e l'alienazione lo portano a sentirsi "un moccioso spaventato che non trova più casa sua" e un "orfano".

2. Meccanismi di Coping e Interessi Iniziali:

  • Inizialmente, Auberon trova rifugio e certezza nei numeri, nelle equazioni e nell'osservazione delle costellazioni. La sua "fede era nei numeri, nei postulati che non lasciavano spazio al caso".
  • Era un "secchione disadattato", un "genietto", e si sentiva "più a suo agio con l'acqua dell'Hudson che con le montagne".
  • La lettura è un'altra via di fuga e scoperta, permettendogli di "vivere altre vite e viaggiare in altri mondi senza muoversi dalla sedia".

3. Le Relazioni Significative:

  • Shaila Lovelace Cooper: È la sua "investitrice", la sua "nuova fissazione", il suo "gioiello", la "sola che mi facesse sentire umano". Lei è il suo "focolare a cui scaldarsi" e la sua "vera casa sulla Terra". La loro relazione è un faro di speranza e un motore di crescita. Nonostante le difficoltà e le incomprensioni, il loro amore è resiliente.
  • Adam Harkness: Inizialmente, Adam è un "gatto randagio" che lo aiuta e gli offre una "università" alternativa attraverso l'orfanotrofio e il circo. Con il tempo, Adam subisce una trasformazione spirituale diventando un "Reverendo" e un "soldato di Dio", con una visione del mondo radicalmente diversa da quella di Auberon. Questa divergenza genera conflitto e frustrazione in Auberon, che vede in Adam la conferma del potere della fede nel manipolare le persone.
  • Zia Ruth: Rappresenta la fede tradizionale e un ambiente inizialmente soffocante per Auberon, che la percepisce come "zia Agonia". La sua fede è irrazionale per Auberon. Tuttavia, Ruth è anche la figura che accoglie Adam e lo guida verso la sua conversione, rendendola un catalizzatore per eventi significativi. La sua morte colpisce profondamente Auberon, che prova sensi di colpa per non averla compresa.
  • Penelope Esser: Una matematica brillante e intrigante, offre ad Auberon una connessione intellettuale e una breve avventura che lo allontana dalla sua routine. La sua fine tragica, associata alla "Misericordia" e al "processo" del Popolo dei Libri, è un ulteriore trauma per Auberon.
  • Tyrone Jefferson: Un veterano con PTSD che trova rifugio nella fede e diventa un "soldato di Dio". Rappresenta un ponte tra il mondo di Auberon e quello del Popolo dei Libri, e nonostante le loro differenze, c'è un rispetto reciproco.

4. Evoluzione delle Credenze e dell'Identità:

  • Dal Razionalismo alla Crisi della Fede: Auberon, un astrofisico, si aggrappa alla scienza come unica verità. Tuttavia, l'esperienza distopica della Terra governata dal Popolo dei Libri e il "trattamento Persinger" (l'elmetto di Koren) lo costringono a confrontarsi con una realtà in cui la fede è una forza tangibile e manipolatrice. Questo "lavaggio del cervello" lo porta a "vedere le cose da un'altra prospettiva", a percepire "qualcosa che racchiudeva l’Universo". La sua "più grande sconfitta" è la "scoperta di Dio".
  • La Molteplicità delle "Vite": Auberon descrive la sua esistenza come una serie di "vite" che cambiano in risposta agli eventi. Questo riflette la sua capacità di adattamento ma anche una costante ricerca di identità e un senso di non appartenenza.
  • Il Ruolo della Scrittura: Sulla Luna, Auberon diventa il "primo storico di PhoeniX". La scrittura gli offre un nuovo modo per elaborare i suoi pensieri e le sue esperienze, permettendogli di "uscire dal labirinto delle idee" e di "oltrepassare" sé stesso per "sbucare in un altro mondo". In questo processo, si rende conto che lo "schermo" della scrittura lo sta allontanando dal mondo reale.

5. Tratti Psicologici Caratteristici:

  • Curiosità e Intelletto: Dario Vergari stesso si descrive come una persona "molto curiosa e molto problematica" che cerca di "esorcizzare questo grandissimo calderone ribollente che è il suo cervello mediante la cosiddetta arte". Questa descrizione si riflette in Auberon, un "sapientone", un "genio" che trova nel suo intelletto il modo per dare un senso al caos.
  • Inadeguatezza e Alienazione: Si sente spesso "fuori dal mondo, non al suo posto", "un alieno". Nonostante sia un "genio", fatica a connettersi emotivamente e socialmente con gli altri, spesso sentendosi "come un topo dopo un esperimento fallito".
  • Gelosia e Incertezza Emotiva: Nonostante il suo amore per Shaila, sperimenta gelosia e insicurezza, specialmente dopo le esperienze con Penelope e l'isolamento sulla Luna. Il "trattamento Persinger" potrebbe aver amplificato questo suo "lato oscuro".
  • Resilienza e Sopravvivenza: Nonostante le avversità e i traumi, Auberon dimostra una notevole capacità di sopravvivenza e resilienza, cercando sempre un "avvenire migliore".
  • Lotta tra Ordine e Caos: La sua mente analitica cerca ordine e prevedibilità in un mondo sempre più caotico e imprevedibile.

6. Simbolismo e Conclusione:

  • Il romanzo "PhoeniX" stesso è una metafora della rinascita dell'uomo dalle ceneri della devastazione. Auberon, come la fenice, attraversa diverse "morti" e rinascite.
  • Il suo viaggio si conclude con la comprensione che "il tempo non esiste... tutto è già successo". Abbandona il suo corpo e la sua "anima" diviene "pura coscienza", trovando finalmente pace e comprensione dell'Universo.
  • In conclusione, Auberon Young è l'incarnazione della resilienza umana di fronte a un futuro distopico, una mente brillante costretta a confrontarsi con i limiti della ragione e le profonde domande dell'esistenza, il tutto mentre cerca di mantenere la sua umanità e il suo amore in un mondo che sembra averli persi.

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